Tronco encefalico - appunti
Il tronco cerebrale fa parte dell’encefalo, massa di
tessuto nervoso contenuta nella scatola cranica. Il tronco encefalico è
costituito, in senso caudo-rostrale, da tre porzioni: bulbo, ponte e mesencefalo.
Il mesencefalo si continua con strutture diencefaliche (talamo e ipotalamo). Ogni
porzione trapassa nell’altra senza limiti netti, in quanto tutto deriva, da un
punto di vista organogenetico, dal tubo neurale. Il tronco encefalico ha uno
stretto rapporto con il cervelletto posto nella fossa cranica posteriore. Esso
non è solo un rapporto anatomico, ma è soprattutto un rapporto funzionale, in
quanto il cervelletto, tramite tre paia di peduncoli cerebellari che
dipartono dall’ilo, è collegato alle tre porzioni del tronco encefalico. I
peduncoli cerebellari sono strutture di sostanza bianca che dal cervelletto si
portano in altre aree. I nervi encefalici sono 12 e vengono numerati con
numeri romani in base alla loro progressiva origine apparente a livello
encefalico. I nervi encefalici originano quasi tutti dal tronco encefalico,
fatta eccezione per il nervo olfattivo che ha origine apparente a livello del
bulbo olfattivo, struttura telencefalica. Il nervo ottico ha origine apparente
a livello del chiasma ottico, struttura diencefalica. I restanti nervi
encefalici, dal III al XII, hanno origine apparente e reale a livello del
tronco encefalico(1).
Il bulbo è la porzione più caudale del tronco
encefalico. È la prosecuzione verso l’alto del midollo spinale. Superiormente,
il limite tra bulbo e ponte è dato da un solco trasversale, detto solco
bulbo-pontino. Il bulbo si presenta come una porzione del sistema nervoso
con un’altezza di 2,5cm, una larghezza di 2cm e uno spessore di 1,5cm. Sulla
superficie esterna presenta una:
- - Faccia
anterioreà si presenta, fino al solco
bulbo-pontino, come la prosecuzione della faccia anteriore del midollo spinale.
Il bulbo presenta una fessura mediana anteriore che continua fino al
solco bulbo-pontino. La fessura mediana anteriore del bulbo è molto evidente in
quanto ai lati si localizzano dei rigonfiamenti, detti piramidi bulbari
(di destra e sinistra). Nella parte inferiore del bulbo, la fessura mediana è
chiusa da fibre che attraversano obliquamente lo spazio e si parla di decussazione
delle piramidi. A lato delle piramidi bulbari si ha la prosecuzione verso
l’alto del solco laterale anteriore, il quale presenta radicole che
convergono a formare il XII paio di nervi encefalici, il nervo ipoglosso.
Procedendo lateralmente, la struttura laterale del bulbo si estroflette a
formare una struttura arrotondata e allungata, detta oliva bulbare. Essa
è anche detta oliva inferiore. Dietro l’oliva bulbare si localizza un
solco chiamato solco dei nervi misti, in quanto esso si forma perché a
questo livello emergono 3 importanti nervi misti: nervo glossofaringeo,
nervo vago e nervo accessorio. Il solco dei nervi misti arriva a livello
del solco bulbo-pontino e si slarga in una fossetta detta fossetta
retro-olivare; dalla fossetta retro-olivare originano il nervo facciale
e il nervo acustico. Dalla superficie anteriore del bulbo origina anche
il nervo abducente.
- - Faccia
posterioreà viene suddivisa in una metà inferiore, libera, e una metà
superiore, intraventricolare, dove forma il pavimento del 4° ventricolo. Presenta
un solco mediano posteriore, che rappresenta la prosecuzione del solco
mediano posteriore del midollo spinale. Sulla superficie posteriore del bulbo
si osservano i due cordoni laterali del midollo spinale, il fascicolo
cuneato e fascicolo gracile, che si continuano in alto e terminano con dei
rigonfiamenti, detti tubercolo cuneato e tubercolo gracile. I
rigonfiamenti presentano i nuclei gracile e cuneato. Al di sopra
di questi prolungamenti, il bulbo si continua con il peduncolo cerebellare
inferiore che collega il bulbo con il cervelletto. La restante parte
superiore del bulbo appartiene al pavimento del 4° ventricolo.
Il ponte ha come limiti anatomici inferiormente il
solco bulbo-pontino, mentre superiormente il limite è dato dal solco
ponto-mesencefalico. Ha un’altezza di 2,5cm, uno spessore di 2,5cm e una
larghezza di 3,5cm. La sua superficie è costituita da fibre di sostanza bianca
ad andamento trasversale e passano a “ponte” da un lato all’altro della
struttura. Sulla faccia anteriore del ponte vi è il solco basilare del ponte,
impari e mediano, che accoglie l’arteria basilare (deriva dalla fusione
delle due arterie vertebrali destra e sinistra). Il solco basilare è definito
laterlamente da due rigonfiamenti. Lateralmente, i limiti del ponte non sono
netti; a questo livello troviamo i peduncoli cerebellari medi, che
connettono il ponte al cervelletto, fasci di sostanza bianca molto spessi. Al
limite antero-laterale del ponte si localizza l’origine apparente del nervo
trigemino, nervo misto con una piccola radice motoria e una grande radice
sensitiva. Il nervo trigemino si dividerà in tre grosse branche (oftalmico,
mascellare e mandibolare). La superficie posteriore del ponte forma la metà
superiore del pavimento del 4° ventricolo.
Il mesencefalo si continua in basso con il ponte da
cui è separato tramite il solco ponto-mesencefalico, mentre in alto i
confini del mesencefalo non sono netti, in quanto è strettamente in rapporto
con le strutture che derivano dal diencefalo. La struttura mesencefalica più
evidente è rappresentata dai peduncoli cerebrali, formazioni colonnari
lunghe 2,5cm e larghe 1,5cm che costituiscono la parte anteriore del mesencefalo.
Divergo a forma di “V” e delimitano uno spazio detto fossa interpeduncolata.
Al fondo della fossa interpeduncolata si localizza una sostanza grigia con dei
fori, detta sostanza perforata posteriore. A questo livello delle
arteriole entrano all’interno del tessuto nervoso. tra il peduncolo cerebrale e
la perforata posteriore vi è il solco del nervo oculomotore, in cui vi è
l’origine apparente del nervo oculomotore. I limiti del mesencefalo
anteriormente non sono netti. Posteriormente il mesencefalo dà origine a una
struttura che, su entrambi i lati, è definita dal solco laterale del
mesencefalo. Tra i due solchi laterali del mesencefalo vi è la formazione
di una struttura detta lamina quadrigemina; essa è una porzione
posteriore del mesencefalo, detta anche tetto del mesencefalo. Superficialmente,
la lamina quadrigemina presenta due coppie di tubercoli, tubercoli
quadrigemini superiori e tubercoli quadrigemini inferiori. I tubercoli sono
separati da un solco a croce detto solco intercollicolare. I tubercoli
inferiori sono collegati ai corpi genicolati mediali, mentre i tubercoli
superiori sono collegati ai corpi genicolati laterali. I peduncoli cerebellari
superiori collegano il mesencefalo al cervelletto. Quando i peduncoli
cerebellari superiori arrivano alla lamina quadrigemina si ha la formazione del
velo midollare anteriore. Laterlamente al velo midollare anteriore
origina il nervo trocleare. Il nervo trocleare è esposto a danno in
corso di ipertensione endocranica.
Nel tronco encefalico la sostanza grigia è collocata
internamente, mentre la sostanza bianca è collocata esternamente. La sostanza
grigia, a livello del tronco encefalica, non è organizzata come nel midollo
spinale; essa è frammentata in nuclei(2) che possono essere suddivisi in 3 categorie:
- - Nuclei dei nervi cranici
- -
Nuclei propri del tronco cerebrale: nuclei dove le vie ascendenti e discendenti che collegano
il midollo spinale con i centri sovrastanti si interrompono.
- -
Nuclei della formazione reticolare.
Questa organizzazione è in relazione con le tre funzioni
fondamentali del tronco cerebrale:
- -
Origine
reale dei nervi encefalici, dal III al XII.
- - È
una zona di passaggio di vie ascendenti e discendenti, collegando strutture
superiori con il midollo spinale.
- - Attività
integrativa del tronco encefalico che riguarda riflessi motori,
viscero-vegetativi e il controllo della coscienza.
Per comprendere l’organizzazione del tronco cerebrale bisogna studiarne l’organogenesi. Alla 5° settimana di sviluppo si ha un embrione che presenta 5 vescicole: telencefalo, diencefalo, mesencefalo, metencefalo e mielencefalo. La vescicola mesencefalica darà origine al mesencefalo, la vescicola mielencefalica darà origine al bulbo, mentre la vescicola metencefalica darà origine al ponte e al cervelletto. Infatti, macroscopicamente il cervelletto si localizza dietro al ponte e i peduncoli cerebellari medi sono le strutture più grosse che collegano il cervelletto al ponte. Nella parete del tubo neurale, nel terzo inferiore, avviene un ispessimento della parete per un’intensa attività proliferativa di neuroblasti che si dividono in maniera prima simmetrica poi asimmetrica per dare origine a cellule che edificano le porzioni tissutali del midollo spinale. In una fase precoce dello sviluppo del tubo neurale, quando vi è il momento di passaggio da 3 a 5 vescicole, sulle pareti laterali compare un solco, pari e simmetrico, detto solco limitante. Il solco limitante, in ciascun lato della parete del tubo neurale, delimita due zone, una dorsale, la lamine alare, e una ventrale, la lamina basale. La lamina alare darà origine ai neuroni sensitivi, mentre la lamina basale darà origine ai neuroni motori. Il motivo per cui nella sostanza grigia del midollo spinale le corna posteriori sono sensitive e le corna anteriori sono motorie è legato al fatto che il corno posteriore deriva dalla lamina alare, mentre il corno anteriore deriva dalla lamina basale. Il tronco encefalico deriva da due vescicole, ovvero la vescicola mesencefalica e la vescicola rombencefalica. La vescicola rombencefalica si segmenta in metencefalo e mielencefalo. Questo percorso organogenetico ha due conseguenze:
- - La
disposizione della sostanza grigia nel tronco cerebrale
- - Il
sistema ventricolare.
Il rombencefalo dà origine a mielencefalo
e metencefalo e la cavità rombencefalica diviene il 4° ventricolo. Il
rombencefalo caudalmente si continua con il midollo spinale, mentre
cranialmente si continua con il mesencefalo, la cui cavità è l’acquedotto
cerebrale di Silvio. Il 4° ventricolo è delimitato anteriormente dal ponte
e dal bulbo, mentre posteriormente è delimitato dal cervelletto. Sulle pareti
dorsali, il rombencefalo presenta delle labbra romboidee che proliferano fino a
fondersi sulla linea mediana; queste labbra originano dalle lamine alari
dorsali. Il cervelletto ha infatti un significato sensitivo e di elaborazione
delle informazioni sensitive. Questa formazione del cervelletto sulla parete
dorsale della vescicola rombencefalica determina un movimento delle lamine
alari e delle lamine basali; la lamina alare diviene laterale, mentre la lamina
basale diviene mediale. Nel tronco encefalico, quindi, i nuclei motori sono
mediali, mentre i nuclei sensitivi sono laterali.
Nella sostanza grigia del midollo spinale si ha un corno
anteriore e un corno posteriore con una precisa distribuzione dei tipi
neuronali. Nel terzo inferiore del bulbo la parte sensitiva diviene man mano
laterale, mentre la parte motoria diviene man mano mediale. I muscoli striati
della testa in parte hanno origine dai somiti, ma per la maggior parte hanno
origine dagli archi branchiali; nel tronco encefalico ci sono quindi due tipi
diversi di nuclei motori: nuclei motori somatici somitici e nuclei
motori somatici branchiali. La disposizione classica dei nuclei è:
- -
Nucleo
motore somatico branchiale, medialmente.
- -
Nucleo
motore somatico somitico, posteriormente.
- - Nucleo
effettore viscerale, lateralmente.
- -
Nuclei
sensitivi viscerali, lateralmente.
- - Nucleo
sensitivo somatico speciale, lateralmente. Si ha la sensibilità vestibolare, la
quale informa il cervello della propriocezione della testa.
- - Nucleo
sensitivo somatico generale, lateralmente.
I nuclei sono localizzati nella porzione più dorsale del
tronco, in prossimità del pavimento del 4° ventricolo. Alcuni di questi nuclei sono
così grandi da determinare dei rilievi sul pavimento del 4° ventricolo. Osservando
il pavimento del 4° ventricolo si osserva che accanto a un solco mediano posteriore
esiste, lateralmente, un solco limitante, ovvero il residuo
organogenetico. Alcuni nervi encefalici vengono suddivisi in:
- - Nervi motori puri: nervo oculomotore, il nervo trocleare e il nervo abducente.
- - Nervi sensitivi puri: come il nervo ottico (fascio di sostanza bianca), il nervo olfattivo,
il nervo statoacustico (raccoglie la sensibilità vestibolare e acustica.
Esistono però fibre che formano un fascio che modula la recezione degli stimoli
uditivi e vestibolari e ha quindi un significato efferente).
- - Nervi misti degli archi branchiali: tutti i nervi che originano dagli archi branchiali e che
innervano i loro derivati sono nervi misti.
Questa suddivisione non è però precisa, in quanto molte
informazioni sul sistema nervoso non sono ancora conosciute.
(1) I nervi
spinali hanno un’origine apparente (punto di emergenza dal sistema nervoso
centrale) a livello del solco laterale anteriore e posteriore con delle
radicole anteriori e posteriori che si fondono a dare origine al nervo spinale;
l’origine reale di nervo spinale (dove sono localizzati i corpi cellulari degli
assoni, fibre o prolungamenti che danno origine a quel determinato nervo) della
componente motoria è il corno anteriore, mentre l’origine reale del nervo
spinale della componente sensitiva è il ganglio spinale annesso alla radice
posteriore.
(2) Massa di
sostanza grigia costituita da corpi cellulari, ramificazioni e sinapsi,
riccamente vascolarizzata. Il nucleo può essere concepito come un insieme di
neuroni omogenei per struttura, caratteristiche chimiche e funzionali.
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